Noi ci proviamo a non spegnere la fiammella sotto i fujot del Bagna Cauda Day. In questo anno balordo e tormentato, il rispetto delle misure sanitarie ci ha costretti più volte a cambiare le caratteristiche dell’evento, a ridurlo e adattarlo ai divieti.
La bagna cauda è un piatto della tradizione che ha accompagnato la nostra storia. In queste settimane c’è chi, scherzando, ha detto che è un naturale rimedio contro gli assembramenti per via dell’afrore. Altri hanno ricordato le virtù terapeutiche dell’aglio. Noi di Astigiani diciamo che questo Bagna Cauda Day sarà speciale e diverso. Chiediamo a tutti di rispettare le norme e crediamo che la convivialità attenta e intelligente possa superare quel senso di isolamento che è nuovamente cresciuto nelle nostre vite L’associazione ha deciso che l’intero utile della manifestazione sarà devoluto alla Croce Rossa, nel rispetto delle regole e nella convinzione che “la bagna cauda fa bene e il Bagna Cauda Day fa del bene”.
L’inserimento del Piemonte e dalla Valle d’Aosta tra le regioni in zona rossa fino ai primi di dicembre obbliga i ristoratori, che avevano già aderito, a cancellare le date del 27-28 e 29 novembre e a reinventarsi il modo di far vivere il Bagna Cauda Day. Molti hanno aderito alla proposta Sporta a cà, ovvero la bagna cauda portata a casa con tutti i suoi ingredienti. Altri sperano di poter riaprire dai primi di dicembre e quindi tengono viva la proposta della bagna cauda bis nei loro locali nel primo weekend del mese, il 4-5-6 dicembre, e anche dopo ogni volta che si potrà.
Astigiani invita tutti i bagnacaudisti a dare un segnale di solidarietà ai ristoratori, e a ordinare la bagna cauda in versione delivery o da asporto e a prenotare con ottimismo i posti nel primo week end di dicembre, quando si spera che le cose dal punto di vista sanitario andranno meglio. La regola non varia: troverete la bagna cauda da asporto in versione delivery a 25 euro, e ci sarà in omaggio anche una sporta in tessuto, realizzata in collaborazione tra Despar e il Consorzio dell’Asti. Il prezzo di riferimento unico in tutti i locali è di 25 euro. La bagna cauda è proposta in varie versioni segnalate da un semaforo: Come dio comanda (rosso), eretica (giallo) o atea senz’aglio (verde). Previsto anche il Finale in gloria con tartufo. Il vino sarà proposto al prezzo di 12 euro a bottiglia.
Vino: cinque alleati tra cui scegliere
Il Bagna Cauda Day ha da quest’anno l’alleanza di cinque storiche aziende vitivinicole astigiane che propongono le loro Barbere, ideali per accompagnare il tipico piatto piemontese: Bava di Cocconato, Braida di Rocchetta Tanaro, Cascina Castlèt di Costigliole d’Asti, Michele Chiarlo di Calamandrana, Coppo di Canelli. Sono aziende che seguono da tempo Astigiani e aderiscono anche al futuro progetto per borse di ricerca sui temi storici destinate agli studenti.
Il bavagliolone d’autore diventa la bandiera
In omaggio a tutti i bagnacaudisti andrà il bavagliolone d’autore in stoffa, stampato in edizione limitata con il motto “Bagna cauda in corpore sano” e il contributo del gruppo Banca di Asti. Il disegno quest’anno porta la firma di Elena Pianta, astigiana che collabora con la Walt Disney e l’editore Bonelli. Ha interpretato la capacità della bagna cauda di far stare in salute con una proposta di fumenti benefici davvero speciale.
Sarà possibile avere anche le Acciù in stoffa in versione distanziometro. Sono colorate acciughe mascotte fatte a mano, pezzi unici da 50 centimetri l’una. Facendole “baciare” si otterrà il distanziamento di un metro. Tutti i ristoranti che aderiscono al Bagna Cauda Day e anche quelli che propongono il servizio “Sporta a cà” daranno in omaggio il bavagliolone. Chi volesse averlo per arricchire la propria bagna cauda casalinga, collezionarlo o regalarlo, potrà ordinarlo a breve sul sito www.bagnacaudaday.it al prezzo di 3 euro a bavagliolone, più spese di spedizione. Le acciù da 50 cm, veri pezzi unici realizzati a mano, saranno disponibili a 5 euro.
Il primo elenco di ristoranti che hanno deciso di dar vita al Bagna Cauda Day 2020 contiene tutto questo. Ringraziamo i loro titolari, il personale che ci lavora, i cuochi e le cuoche, chi ha coltivato le verdure e chi le vigne. Ora non resta che prenotare i posti (il 4-5-6 dicembre se saranno aperti i ristoranti) o telefonare nei locali che propongono il servizio Sporta a cà. Perché la fiammella sotto il fujot non si spenga.